Sport in Alta Quota

Quando bambini e montagne si incontrano, grandi cose accadono

Un percorso alla scoperta dell’ambiente alpino attraverso lo sport e l’attività  all’aria aperta. Con le ciaspole (racchette da neve), in Inverno, sarà possibile fare suggestive passeggiate tra i boschi e le radure innevate della Vaccera. L’Autunno e la Primavera regaleranno invece escursioni e camminate, oppure la possibilità di sperimentare altri sport all’aperto come l’arrampicata.

Il Sentiero della Resistenza

Località di partenza: Borgata Isoardi – Angrogna

Tempo di salita: 2,30 h

Tempo di discesa: 1,30 h

Difficoltà: facile

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Tracciato GPX:

Avvicinamento:
Giunti con l’auto in val Pellice, si supera l’abitato di Luserna S. Giovanni, alla rotonda dopo il passaggio a livello si prende a destra seguendo l’indicazione per Angrogna. Subito si sale fino al bivio che indica Rifugio Jumarre e Colle della Vaccera e si parcheggia l’auto alla borgata Isoardi (1150 m).

Itinerario:
Seguendo il largo sentiero principale che si muove prevalentemente nel bosco lungo la Sea (crinale) della Rognosa, si percorre un primo tratto in leggera salita fino alla Rocca  Rognosa (1325 m) ed un secondo tratto di salita più sostenuta fino al M. Castelletto (1512 m). Arrivati sul M. Castelletto si incontra la vecchia pista di fondo che scende fino al Colle Vaccera.

Arrivati al Colle si può scendere al Rifugio Jumarre (1450 m) seguendo la strada asfaltata in discesa, oppure raggiungere la vetta del Monte Servin imboccando la sterrata in salita che costeggia il Rifugio Vaccera e che prosegue in cresta diventando sentiero (cartello in legno “Servin”) fino a raggiungere la cima (1756 m).

Il sentiero è ben tracciato con cartelli e segnavia bianchi e rossi.

Uscite e Laboratori

Attività  di Educazione alla Sostenibiltà e uscite didattiche della durata di una o mezza giornata

PROPONIAMO USCITE IN QUESTI LUOGHI:

  • Rocca di Cavour
  • Parco Orsiera-Rocciavrè
  • Parco Val Troncea
  • Val Pellice
  • Terre Ballerine

I LABORATORI A SCUOLA POSSONO RIGUARDARE:

  • Energia
  • Educazione alla sostenibilità -Ecosistemi e Principi Ecologici
  • Educazione alla terra
  • Giochi di orientamento
  • Feltro e cultura materiale

Progetto Lettura

“Leggendo Naturalmente”

Sfruttare le suggestioni degli scenari naturali per facilitare l’approccio alla lettura e per sperimentare nuovi modi per leggere e conoscere i libri, il tutto svolto come un bel gioco in mezzo alla natura

Un progetto che punta ad usare il libro come strumento didattico, ludico ed educativo.

Alterneremo giochi e attività  alla lettura, visiteremo luoghi raccontati dai libri oppure inventeremo nuove avventure (approccio fantastico) per aiutare i partecipanti a migliorare il rapporto con la lettura.

Progetto Sostenibilità 

“Custodi della Natura”

Un programma ideato e sperimentato in collaborazione con il Ramo Italiano dell’Istituto per l’Educazione alla Terra.

Un concentrato di scoperte e apprendimento in cui i ragazzi vengono guidati da un personaggio piuttosto misterioso e affascinante.

I meccanismi ecologici fondamentali saranno il punto di partenza per contestualizzare l’esperienza fatta in Rifugio nella vita di tutti i giorni.

Adatto a classi dalla quinta elementare fino alla prima media.

Soggiorno di tre giorni più un incontro a scuola da concordare in anticipo.

Il Sapere dei Sapori

Impariamo da cosa mangiamo, scoprendo come mangiare bene per vivere meglio

In questo percorso proveremo a giocare sul tema del cibo: cosa mangiamo, come viene prodotto, cosa ci piace e perchè.
Le attività saranno funzionali a rivolgere l’attenzione dei partecipanti verso scelte mirate in generale al risparmio energetico e in particolare al consumo consapevole in ambito alimentare.

Ecosistemi

Tutto è collegato

Facilitando la conoscenza delle complesse relazioni che regolano la vita sulla Terra, si trovano molti spunti per favorire lo sviluppo di un maggior rispetto e la nascita di un rapporto positivo nei confronti dell’ambiente.  Giochi e ricerche sul campo saranno la nostra lente d’ingrandimento nell’analisi dei vari ambienti, della loro evoluzione e della loro importanza. Concetti come Biodiversità  ed Ecosistema hanno grande valore se vengono contestualizzati con le proprie realtà. 

Ma … anche la città  è un Ecosistema?

Sentiero del Popolo Alato


Località  di partenza: Borgata Serre – Angrogna

Tempo di salita: 2,30 h

Tempo di discesa: 1,30 h

Difficoltà : facile

Tracciati GPX:

Variante 1 :

Variante 2 :

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Avvicinamento:
Giunti con l’auto in val Pellice, si supera l’abitato di Luserna S. Giovanni, alla rotonda dopo il passaggio a livello si prende a destra seguendo l’indicazione per Angrogna. Subito si sale fino a raggiungere la piazzetta di S. Lorenzo capoluogo del paese di Angrogna. Si prosegue in direzione della borgata Serre (830 m.) e si lascia l’auto nello slargo dopo il Tempio Valdese, vicino alla prima bacheca che indica il Sentiero del Popolo Alato.

Itinerario:
L’itinerario inizia sulla strada asfaltata in leggera discesa che raggiunge le borgate Coisson e Ricca. Da qui si imbocca una pista forestale che tra boschi, prati e muretti a secco conduce fino alla borgata Cacet (fontana). Dal Cacet, un altro tratto di pista forestale sale fino ad incrociare una strada sterrata larga (che arriva da Buonanotte) e giunge fino alla borgata Rivoira (Arvura 1030 m.).

Il sentiero procede tra le case in salita e sulla sinistra, in corrispondenza di una fonte, si imbocca nuovamente il sentiero (cartello in legno Rifugio Jumarre) che sale tra faggi e betulle fino a raggiungere un antico casolare con una grande fontana ormai secca in pietra.

Qui è possibile scegliere tra 2 varianti di salita al Rifugio Jumarre, una più ripida che permette di andare a conoscere il Grande Faggio e una meno ripida che offre scorci sulla valle e la possibilità di passeggiare tra vecchie baite.


Variante 1:
Imboccando il sentiero più ripido (quello di destra) si raggiunge in breve tempo una radura dominata dal “Grande Faggio”, un maestoso albero secolare circondato da betulle e sorbi.
Alzando lo sguardo è già possibile vedere il Rifugio Jumarre poco più in alto e per raggiungerlo basta seguire il sentiero indicato in bianco e rosso che sale ripido lungo i tralicci dell’alta tensione fino ad incontrare una strada forestale che in breve conduce alla strada asfaltata e al Rifugio Jumarre.

Variante 2:
Se si preferisce seguire un itinerario meno ripido, si imbocca il sentiero di sinistra delimitato da un bel muretto a secco per arrivare ad alcune case in pietra e legno tra betulleti e risorgive. Raggiunto il cartello in legno “Monte Servin – Rifugio Jumarre”, si imbocca il sentiero in salita e si raggiunge in breve tempo il Rifugio Jumarre.


Dal cortile del Rifugio si imbocca la strada sterrata in piano a fianco della yurta (la tenda bianca). Arrivati alla curva a gomito della strada asfaltata, si imbocca il sentiero in salita che conduce in un’ora di cammino alla vetta del Monte Servin (1756 m).

Il sentiero è segnalato con segnavia bianco e rosso, alcuni cartelli e bacheche illustrative